INFORMARE A DISTANZA: I servizi di reference remoto e il ruolo della
cooperazione.
Giornata di studio a cura della Regione Toscana e Biblioteca Civica di
Scandicci "Mario Augusto Martini", Firenze, 10 dicembre 2003
ORFEO
un software per la gestione del reference:
applicazioni al servizio a
distanza
Carola Della Porta
Biblioteca di Scienze Politiche
“Enrica Collotti Pischel”
Università degli Studi di Milano
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Introduzione
Questo contributo presenta un software per
la gestione del servizio reference, chiamato Orfeo, che è stato
sviluppato da un gruppo di lavoro della Biblioteca
di Scienze Politiche “Enrica Collotti Pischel” dell’Università
di Milano[1]. In
particolare mi soffermerò sull'applicazione al servizio a distanza.
Esigenze da soddisfare
L’idea di Orfeo
nacque nel 2001 con il fine di creare un database in rete, accessibile da tutte
le postazioni utilizzate durante il servizio di reference. Il database doveva
conservare le informazioni raccolte durante le transazioni, sia per fini
statistici sia per consentire agli operatori di condividere in modo meno
improvvisato le proprie conoscenze professionali.
Nello specifico, quindi, Orfeo è nato per
rispondere alle seguenti esigenze:
• semplificare la raccolta dei
dati statistici;
• raccogliere strategie di
ricerca (strumenti utilizzati, parole chiave usate, appunti allegati) ricercabili
per materia e per parole;
• raccogliere url di siti web
sia da utilizzare durante le transazioni sia da valutare ai fini dell’inclusione
nel VRD;
• conoscere meglio gli utenti
che si rivolgono al servizio;
• accertare se il servizio sia
sufficientemente conosciuto;
• controllare la qualità del
servizio rispetto alla accuratezza delle risposte fornite e rispetto alla
soddisfazione degli utenti;
• controllare il tempo dedicato
al servizio;
• controllare l’utilizzo delle
risorse elettroniche e cartacee.
Inoltre mirava a monitorare
l’utilizzo del servizio a distanza. La Biblioteca di Scienze politiche ha
formalizzato il servizio di reference a distanza a partire dal gennaio 2001, quando sulla pagina web della
biblioteca è stato inserito un modulo di richiesta, chiamato inizialmente
“Helpdesk“ e successivamente “Chiedi al bibliotecario”.
Il servizio ha avuto una partenza piuttosto lenta e ha cominciato a diventare
numericamente più consistente soltanto a partire dal 2002.
Il modulo web è volutamente molto semplice
(vedi http://users.unimi.it/bibliosp/servizionline/helpdeskf.htm):
si richiede di inserire i dati identificativi della persona e di scegliere
alcune opzioni da menù tendina per una preliminare classificazione dell’utente.
È possibile scrivere la richiesta in un box di testo senza alcuna limitazione
di spazio. Il form, rielaborato da un file asp, è inviato all'indirizzo e-mail
dell’operatore.
Accanto al modulo web, i bibliotecari di
reference continuano a ricevere richieste via e-mail,
telefono e anche consegnate di persona, ma svolte in assenza dell'utente:
• modulo web 41%
• e-mail 51%
• telefono 7%
• altro 2%
Attualmente vengono accolte
tutte le richieste senza limitazioni né per tipo di quesito né per tempo
necessario per rispondere.
Architettura e aspetti tecnici
Tornando ad Orfeo, dal momento che in
biblioteca erano presenti le competenze biblioteconomiche ed informatiche, si è
preferito sviluppare il programma internamente,
in modo da adattarlo meglio alle esigenze evidenziate e da poterlo modificare
secondo le necessità.
Per la realizzazione tecnica di questo
progetto è stato creato un database MS Access risiedente su un server web. L’applicazione
per l’input, l’output e l’analisi dei dati è stata sviluppata in PHP 4.0.
Orfeo è costituito da una quarantina di
pagine, collegate al data base mediante un unico file php che viene incluso in tutti gli altri al momento dell’esecuzione:
in questo modo sarà possibile in futuro modificare facilmente il collegamento a
un altro tipo di database (ad es. con SQL 7 o mySql). Per una migliore
navigabilità tra le pagine, in particolare per l’interazione tra le finestre, è
stato necessario usare anche comandi in Javascript.
Il database di Orfeo è costituito da una ventina
di tabelle, relazionate tra loro mediante codici identificativi. Le principali
sono la tabella “Transazioni”, con le informazioni relative a
ciascun incontro, la tabella “Utenti” contenente i dati degli utenti
registrati, e la tabella “Valutazioni” con registrate le valutazioni espresse.
A queste si aggiungono alcune tabelle separate contenenti elenchi di strumenti,
delle facoltà, delle materie ecc..
Descrizione del prodotto
Dopo la maschera di identificazione,
Orfeo consente l’accesso a quattro operazioni:
• registrazione di una nuova
transazione
• ricerca di transazioni
già inserite, di un utente o di uno strumento
• visualizzare statistiche
mensili o annuali
• inserire e visualizzare le
valutazioni degli utenti
La registrazione di una nuova transazione comporta la compilazione
di un modulo con i dati dell’utente e di una serie di campi che permettano di inquadrare sia il richiedente sia la transazione
entro predeterminate categorie. Il modulo è stato ideato perché l’operatore
completi questa parte all’inizio del lavoro, cioè
all’avvio del colloquio con l’utente o quando esamina per la prima volta il
quesito posto a distanza (vedi figura n.1).
Qualora l’utente avesse già usufruito
del servizio è possibile anche visualizzare in una finestra separata la sua
ultima transazione.
Successivamente si accede ad una nuova maschera da completare durante e alla fine della transazione
(vedi figura n. 2).
Da qui è possibile aprire, in un’altra finestra, il modulo delle ricerche, in modo che l’operatore possa verificare se ci siano già transazioni sull’argomento e quali strategie siano state seguite.
A conclusione dell’incontro l’operatore
completa la scheda, attribuendo alla transazione un soggetto o una descrizione
sintetica dell’argomento a vocabolario libero e una materia, scelta da una
lista.
Inoltre, utilizzando
un sistema di finestre il bibliotecario può registrare tutti gli strumenti
usati, scegliendoli tra quelli già presenti o aggiungendone di nuovi. In
particolare può registrare il titolo e l’indirizzo dei siti web visitati oppure
scorrere quelli già raccolti.
L’operatore può anche annotare brevemente qualsiasi
osservazione utile e valutare l’efficacia del suo lavoro. Per le transazioni a
distanza viene allegato anche il testo della domanda e
la risposta inviata all’utente.
Le transazioni così registrate vengono ad arricchire il
database che è interrogabile per parole, per numero di transazione, per nome
dell’utente, per nome del bibliotecario e data e per strumenti utilizzati.
È possibile quindi scorrere liste di transazioni che
riportano oltre il titolo, l’argomento e la materia, anche la lista degli
strumenti usati. Per i siti web non inclusi nel VRD è presente un link diretto
che viene aperto in un’altra finestra.
Considerazioni dopo un anno e mezzo d’uso
Se si
considerano gli scopi iniziali che ci si era prefissi con la creazione di Orfeo
il risultato è senz’altro positivo riguardo al rilevamento statistico. I dati
raccolti permettono di osservare il lavoro svolto e gli utenti che si rivolgono
al servizio in maniera più precisa. Si
presentano in questa sede le rilevazioni riguardo il
servizio a distanza.
I dati giugno 2002-novembre 2003
permettono di accertare che il servizio di reference a distanza della Biblioteca
di Scienze Politiche ha risposto a 133 quesiti totali, il 23% circa di tutte
le transazioni svolte, con una media mensile per il 2002 di 5 quesiti, salita
a 10 nel 2003[2], dati
quantitivi quindi ancora piuttosto esigui (vedi figura
n. 3).
Per il periodo di osservazione
sono state dedicate al servizio a distanza un totale di 92 ore circa: gli
operatori lavorano sui quesiti un tempo piuttosto variabile, da un minimo di 3
minuti ad un massimo di 3:20 ore: la maggior parte delle richieste vengono però
esaudite in 12 minuti circa (valore modale).
Il servizio a distanza quindi non sottrae
risorse al servizio in presenza, di cui costituisce spesso il follow-up, per
successivi chiarimenti, localizzazione di testi o richieste di minore impegno. Infatti il 35% degli utenti giunge al servizio a distanza
dopo aver utilizzato il servizio in sede.
Il servizio a distanza lavora soprattutto per
gli utenti provenienti dall’Università di Milano (complessivamente il 64%),
ma è significativo anche l’utilizzo da parte di esterni
(il 28% del totale)[3].
I quesiti possono essere raggruppati in 5
grandi categorie:
• localizzazione di documenti:
libri, articoli, provvedimenti, sentenze ecc. (40%);
• ricerche bibliografiche
per tesi e altri studi accademici (41%);
• informazioni sui servizi e
sull’università (5%);
• ricerche fattuali (2%);
• altro: richiesta di
istruzioni sull’uso delle risorse, controllo di citazioni, ecc (2%).
A queste va aggiunto il recupero della
Documentazione europea (11%) richiesto a distanza al Centro di Documentazione
Europea della biblioteca.
Futuri sviluppi
L’analisi dei dati provenienti da Orfeo stimola ulteriori
miglioramente del software e interessanti riflessioni sul servizio offerto.
In primo luogo è in
programma l’integrazione completa di Orfeo con il modulo
posto sulla pagina web della biblioteca, in modo che i quesiti vengano
registrati automaticamente in Orfeo: questo consentirà a tutti gli operatori di
rispondere a turno, senza rischiare di dimenticare di registrare qualche
transazione. Resteranno comunque da registrare a mano
i quesiti posti via e-mail, telefono e altro.
La più stretta integrazione con Orfeo permetterà di
monitorare anche i tempi di risposta, che attualmente
non sono stati inclusi nella rilevazione in quanto l’esiguità delle domande ha
permesso di rispondere entro 2/3 giorni.
Un’altra questione importante emersa è la tecnica sinora
seguita per la valutazione del lavoro svolto. Rispetto all’efficacia del
lavoro, infatti, da Orfeo si possono ricavare tre ordini di indicatori:
• la valutazione del bibliotecario
rispetto all’accuratezza del proprio servizio;
• la valutazione espressa dagli utenti;
• il tasso di ritorno.
Attualmente per quanto riguarda il servizio a distanza l’indicatore più significativo circa la soddisfazione degli utenti è il tasso di ritorno: il 21% degli utenti utilizzano più volte il servizio a cui potrebbe essere sommato un ulteriore 26% che pur rivolgendosi solo una volta al servizio a distanza è venuto in contatto anche con il servizio in presenza.
Invece è poco significativa la soddisfazione espressa direttamente dagli utenti, in quanto il 65% non invia messaggi di feedback dopo aver ricevuto la risposta dell’operatore. Chi lo fa è per esprimere soddisfazione rispetto al lavoro, anche quando il bibliotecario non era riuscito per nulla o solo parzialmente a dare risposta alla sua domanda (vedi figura n.4).
Urge quindi la necessità di invitare esplicitamente gli utenti a distanza a valutare la ricerca svolta, senza affidarsi alla loro libera iniziativa. È in programma quindi l’elaborazione di un modulo da allegare alla risposta, per invitare a dare un punteggio su almeno 3 aspetti diversi:
• se è stata data risposta alla domanda formulata e in quale grado di completezza e accuratezza rispetto alle aspettative;
• se si è soddisfatti rispetto al servizio offerto: visibilità, tempi di risposta, chiarezza del messaggio, cortesia dell’operatore;
• eventuale disponibilità ad utilizzare nuovamente il servizio.
Le risposte andrebbero ad arricchire la tabella “Valutazione”
in Orfeo. Benché non ci si aspetti una risposta nella
totalità dei casi, la percentuale di transazioni non rilevabili dovrebbe
calare.
Anche l’analisi da
parte dell’operatore rispetto al proprio lavoro va approfondita. Infatti se un unico indicatore per misurare l’accuratezza
può essere adeguato rispetto ad una domanda fattuale o di localizzazione di un
documento, tuttavia non si presta alla valutazione dell’operato rispetto a
quesiti complessi di ricerca bibliografica, in cui non esiste una risposta corretta
ed una scorretta, piuttosto una più o meno completa. È inoltre da tenere in
considerazione anche il grado di difficoltà percepito dall’operatore.
Per quanto riguarda Orfeo resta ancora da
verificare se rappresenti un buon strumento per
condividere le strategie e le esperienze tra i bibliotecari di reference. Dopo
un anno e mezzo d’uso si ha l’impressione che le domande poste dagli utenti
siano talmente diverse, che le transazioni registrate possono aiutare soltanto
marginalmente nell’elaborazione di nuove strategie. Da 3 mesi è stato inserito
nella scheda un checkbox per rilevare se l’operatore ha utilizzato altre
transazioni come riferimento, tuttavia non si dispone ancora di un periodo
sufficiente di osservazione. Risultano senz’altro
utili le liste di siti web, che possono essere consultati sia in ordine
alfabetico, sia in collegamento con gli argomenti e le materie delle
transazioni, e che hanno sostituito le liste di bookmarks personali di ciascun
operatore.
In conclusione nonostante Orfeo sia un
prodotto fatto in casa, si presenta come un strumento utile
ed adattabile per la gestione del
servizio di reference in presenza e a distanza.
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[1] A Carola Della Porta si deve l’ideazione e la pianificazione
dello strumento, a Michela Missana la realizzazione del software, a Rosamaria
Rotolo e Anna Vantaggi il collaudo. Si coglie l’occasione
per ringraziare sia le colleghe sia la direttrice della biblioteca, Lidia
Diella, per il supporto ricevuto durante tutto il lavoro.
[2] Nel calcolare la media mensile per il 2003 non è stato considerato il mese
di agosto, quando la biblioteca era chiusa per trasloco. Anche i dati di luglio e settembre sono stati influenzati dalla
chiusura, avvenuta tra il 7 luglio e il 20 settembre.
[3] Il restante 8% non è specificabile.
Creato: 08/12/2003. Ultima revisione 14/12/03.
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