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il gruppo impegnato nella campagna 2008

I risultati preliminari

La campagna 2008

   

 

 

 

Nell’ottobre 2008 sono proseguite le indagini nel territorio di Coste della Cretagna già iniziate nella campagna dell’anno precedente (Campagna 2007); in particolare sono stati effettuati due sondaggi stratigrafici nell’area a nord-ovest di Masseria Tredicicchio, dove erano stati individuati il crollo relativo ad una fornace di età ellenistica (saggio 1) ed una piccola fornace circolare di incerta funzione e cronologia (saggio 2).

Lo scavo si è svolto in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Basilicata e con il dr. Antonio De Siena, Direttore degli scavi archeologici del Metapontino.

 

 

                                                  

           Saggio 1- Crollo di fornace                                            Saggio 1- Crollo di fornace

 

 

Saggio 1: l’intervento ha permesso di documentare ed indagare un imponente livello di  crollo relativo ad una fornace per la produzione di ceramica e laterizi che i materiali rinvenuti, ad una prima valutazione, consentono di far risalire al tardo IV secolo a.C. Pur non essendo stati rintracciati resti della struttura originaria, andata probabilmente completamente distrutta in seguito ad uno smottamento del terreno (fenomeno molto frequente in quest’area), i materiali recuperati all’interno del crollo consentono di ricostruire la presenza di una struttura di notevoli dimensioni realizzata in mattoni crudi. Le consistenti dimensioni della fornace sono segnalate sia dalla grandezza dei mattoni e dei resti degli elementi strutturali ad essa relativi, sia dall’imponenza dello stesso crollo che ha dato origine ad un collinotto artificiale. Il ritrovamento di numerosi distanziatori, di frammenti di ceramica acroma invetriata e biscotta, di materiali laterizi evidenzia una struttura artigianale per la produzione di ceramiche e laterizi, funzionale evidentemente alle attività dei numerosi insediamenti rurali di età ellenistica individuati nel corso delle ricognizioni (Campagna 2007).

L’imponenza della struttura sembra comunque sottintendere una grossa attività produttiva. Solo la prosecuzione delle indagini nel territorio circostante e lo studio dei materiali potranno chiarire se si tratta di un fenomeno isolato nel tempo e nello spazio, o di una vera e propria vocazione produttiva della zona, ricalcata del resto, lungo il corso del Vella, dalla presenza di fitta rete di fornaci dell’Ottocento, che sfruttavano le acque del fiume e l’ottimo terreno argilloso.

 

 

Saggio 2: è stata messa in luce una piccola fornace a pianta circolare (diametro 2,40 m circa) le cui pareti sono costituite da uno spesso strato di argilla concotta mista a frammenti laterizi. L’assenza di materiali negli strati di disuso della struttura non consente ipotesi certe sulla cronologia e sulla funzione produttiva originaria, tuttavia importanti informazioni saranno certamente fornite dalle analisi chimico-fisiche e dalla termoluminiscenza in corso sui campioni prelevati nel corso dello scavo.

 

(A cura di M. Castoldi, S. De Francesco)

 

Hanno partecipato ai lavori di scavo e di documentazione i laureandi e gli specializzandi dell’Università degli Studi di Milano, Alfonso Bentivegna, Sara Franco, Antonio La Gamma, Marcella Leone, Alessandro Pace, Letizia Sbarra; gli studenti di Geologia Riccardo Arosio e Alessandro Villa, lo studente di Scienze dei Beni Culturali di Matera, Gaetano Panetta. Sono stati graditi ospiti il dr. Raffaele Ricchiuti, Sindaco di Ferrandina, il sig. Francesco Pirretti, Assessore al Turismo di Ferrandina, il Sig. Luigi Palestina.

 

 

Frammenti di piano forato

 

 

Distanziatori a tacco

 

 

 

Distanziatori forati

 

 

 

Saggio 2, fornace circolare