John Alcorn | Fiori
Una mostra virtuale dedicata all'artista grafico e illustratore americano John Alcorn, realizzata per il Centro Apice dell'Università degli Studi di Milano
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“Non ho un solo fiore preferito, ma mi piacciono soprattutto i fiori dalla struttura semplice come le margherite, i crisantemi e gli anemoni.” John Alcorn

Una componente essenziale nel lavoro di Alcorn è la presenza del fiore come elemento decorativo, icona simbolica e, a tutti gli effetti, come modo per esprimere sentimento. L’amore dell’artista per i fiori risale alla sua infanzia, quando trascorse molto tempo in stretto contatto con gli animali da fattoria e con il mare. In quegli anni a Long Island stabilì un legame durevole con la natura, che si può leggere nel ruolo che le piante e gli animali rivestono nell’immaginario creato attraverso le sue opere.

I fiori erano anche il simbolo per eccellenza della controcultura predicata negli anni Sessanta in nome del potere dell’amore di redimere i mali della società e Alcorn, che era idealista, si trovò perfettamente in linea con lo spirito del decennio.

Per quanto il movimento dei fiori fosse cooptato dal mercato, la sua genesi nacque dai più puri istinti umani. Non a caso molti tra i lavori più influenti di Alcorn – quelli in cui il suo temperamento e la sua filosofia di vita sono messi in luce con concisione, chiarezza e bizzarria – hanno come motivo principale un fiore o un gruppo di fiori.

Il fiore acquistò un più grande valore quando, dopo la morte del figlio Thomas nel 1974, Alcorn realizzò un acquarello rappresentante il trionfo dell’anima sul dolore. Un’immagine calma e delicata in cui una rosa solitaria emerge, trionfalmente, da una roccia ugualmente solitaria.

Il ciclo dell’amore e dei fiori raggiunge il suo apice nel 1987 con la realizzazione del francobollo “LOVE” per il servizio postale degli Stati Uniti. Questa trasformazione di un fiore in un cuore policromo e fiammeggiante è un intenso tributo al potere dell’amore di trasformare, trascendere e redimere. Questa unione simbolica di due elementi universali in un insieme più grande è emblematico di questo spirito e dei suoi principi guida come essere umano.

Naturalmente queste immagini non sarebbero state possibili se non fosse stato per l’amore di Alcorn per l’orticultura. Oltre ad essere un artista, infatti, Alcorn era un appassionato di giardinaggio. Portò nelle sue imprese artistiche quella sorta di diligenza, pazienza e quello spirito quasi materno che un contadino deve portare verso il suo raccolto. In questo senso, il suo studio era simile a una serra, un laboratorio in cui sperimentava, come un orticoltore. Impollinando un medium o uno stile con un altro e sperimentando ogni possibile mezzo a sua disposizione, portò alla luce nuovi modi di vedere il mondo.