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Laboratorio permanente sui luoghi dell'abbandono
Il tema dell’abbandono e la società contemporanea
Abbandono ovvero condizione desolata di un luogo, che si fa degrado, incuria, rovina, squallore. L’abbandono accade in molti luoghi e assume differenti forme che derivano da varie cause. Forme vecchie e nuove, delle quali tracciare geografie dinamiche, che mutano tra il tempo e lo spazio, in cerca di interpretazioni, riappropriazioni e nuove semantiche.
Il “territorio è un deposito” scriveva Bernardo Secchi in un articolo pubblicato nel 1985 su Casabella poiché, come lo stesso autore riportava, «magazzino di oggetti e di segni che testimoniano del passato e che ad esso ci legano per il tramite della memoria e dell’immaginario: testimone delle tecniche produttive, dei costumi, delle tendenze all’integrazione o al conflitto, delle forme del passato e del potere» (Secchi 1985, p. 99). E in questo vasto insieme di oggetti e di segni – perlopiù manufatti prodotti dall’uomo attraverso il tempo – è possibile riconoscere la convivenza forzosa di due differenti territori: da un lato quell’arcipelago di spazi ancora oggi utilizzati dalle differenti popolazioni che abitualmente lo abitano o lo attraversano, dall’altro lato quell’insieme di materiali che all’opposto non intercettano quel desiderio o valore (funzionale e simbolico) sufficiente a garantirne una qualche forma di vita.
Molte cose si possono abbandonare. Si abbandonano luoghi, case, lavori, amicizie, oggetti, emozioni: l’abbandono è un elemento rilevante della società contemporanea, caratterizzata da modelli di produzione e di consumo che stimolano la continua ricerca del nuovo. I luoghi intorno a noi spesso sono abbandonati o, se ancora non lo sono, lo saranno a breve: centri abitati, aree di produzione industriale o agricola, ferrovie, strade vecchie e strade nuove, paesi... La terra che calchiamo e camminiamo è stata spesso abbandonata in passato, con volontà o meno. Le crepe circondano le nostre esperienze quotidiane: muri, strade, oggetti. L’abbandono si riconosce dal suo essere una forma in trasformazione non sempre controllata, l’abbandono è un procedere.
Una tematica, molte prospettive: obiettivi di ricerca
Cos’è un luogo abbandonato? Qual è la differenza tra rovina, abbandono e decadimento, maceria, degrado. Un luogo abbandonato è un luogo? Qual è il senso paesaggistico delle rovine dei luoghi abbandonati? I luoghi abbandonati hanno un carattere estetico, quindi filosofico? Cosa fare dei luoghi abbandonati? Quali sono le percezioni delle persone rispetto ai luoghi abbandonati e all’abbandono dei luoghi? È possibile individuare una tassonomia dell’abbandono? Quali sono le opportunità di recupero o riabilitazione per questi luoghi? È possibile, e financo auspicabile in certi casi, arrendersi all’abbandono?
Il fenomeno dell’abbandono ha molteplici dimensioni (antropologiche, geografico-
L’abbandono ha un linguaggio che va colto e interpretato ed essendo polisemico esso richiede una poli-
Il Laboratorio permanente: scopo e attività
L’intenzione, dunque, è stata quella di creare un'entità che avesse come scopo principale quello di promuovere e portare avanti ricerche e attività varie legate al tema dell’abbandono non solo a livello accademico, ma anche di istituzioni territoriali che sempre più si dimostrano interessate a tale tematica promuovendo iniziative locali, secondo una prospettiva interdisciplinare.
Tale laboratorio vuole essere permanente, non quindi legato a una singola ricerca ma a più ricerche condotte all’interno di gruppi tematici differenti, e vuole farsi promotore di attività legate alla:
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