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il gruppo impegnato nella campagna 2007

I risultati preliminari

La campagna 2009

 

 

 

 

Nell’autunno 2009 le ricognizioni si sono concentrate nelle aree a nord di Piana della Botte e a sud di Coste della Cretagna per completare le indagini svolte nel 2007. Sono stati così ricogniti tutti i campi situati ai piedi della collina di Coste della Cretagna, lungo la riva destra del Vella, a ovest dell’attuale strada Ferrandina-Craco. I reperti archeologici, di quantità modeste e distribuzione molto diradata, confermano certamente la frequentazione dell’area, ma non consentono l’individuazione di nuovi siti significativi.

Si è quindi proceduto alla ricognizione della vetta della Cretagna (Pizzo del Comune) intorno all’area del cippo IGM (409 m s.l.m.); questa, diversamente dai campi bassi, situati più a ridosso del corso del fiume, ha restituito molto materiale archeologico, ceramica a fasce, a vernice nera, acroma, oltre a un frammento di mortaio in pietra calcarea, con un orizzonte cronologico che pare riferirsi soprattutto al IV-III sec. a.C.; sono presenti anche ceramiche fessurate, mal cotte e vetrificate pertinenti a grossi bacili, indicative di attività artigianali praticate sul posto. Per la concentrazione e l’omogeneità cronologica dei reperti nell’area dei pianori sommitali si è dunque rilevato un sito che potrebbe identificarsi con l’insediamento (VI sec. a.C. – età romana), con attività artigianali e relativa necropoli, già menzionato in Ferrandina. Recupero di una identità culturale, catalogo della mostra (Ferrandina, maggio-luglio 1987), a cura di N. Barbone Pugliese, F. Lisanti, Galatina (Le) 1987, pp. 38-43; durante le ricognizioni del 2007 il sito era stato cercato, ma non individuato, perchè il posizionamento indicato dalla cartografia edita corrispondeva di fatto ad un’area di quota inferiore.

L’attività ricognitiva di quest’anno chiude, almeno momentaneamente, l’esplorazione di Coste della Cretagna e conferma quanto già prospettato dalle ricerche degli anni precedenti (Campagna 2007; Campagna 2008): l’occupazione del territorio a sud di Ferrandina avviene tra V e IV secolo a.C., mediante l’impianto di alcune strutture agricole, probabilmente autosufficienti sia nel reperimento delle risorse alimentari, sia nella produzione di laterizi e stoviglie, cui si affianca, almeno dal IV sec. a.C., una grossa fornace per laterizi e ceramica comune (Campagna 2008). Le aree prescelte per l’impianto delle grosse fattorie sono i pianori più elevati (quali Vetta della Cretagna, Ruderi San Martino), forse più sicuri, perché lontani dalle aree paludose e malariche site lungo il fiume. Fondamentale per la vita e la produttività doveva essere il Vella, certamente un tempo ricco di acque, intorno al quale si stendevano i terreni utilizzati per il pascolo e la coltivazione.

 

 

A cura di Marina Castoldi, Stefania De Francesco, Claudia Lambrugo

 

Alle ricerche hanno partecipato i collaboratori Alfonso Bentivegna, Sara Franco, Antonio La Gamma, Marcella Leone, Alessandro Pace, Letizia Sbarra.

  

                                                                                                                        

 

             

 Vernice nera da vetta della Cretagna                               Frammento di mortaio in pietra                                             

Vetta della Cretagna, vista della vallata a est

 

Vetta della Cretagna, vista della vallata a Ovest