Alcorn era un artista versatile per natura e prodigiosamente prolifico e se ne nota l’influenza in ogni aspetto dei media a stampa. Un flusso ininterrotto di copertine, libri per l’infanzia, illustrazioni editoriali, manifesti, loghi e cartelloni pubblicitari tipici della cultura pop scorsero dalla sua mano produttiva e poliedrica.
Nonostante il suo lavoro seguisse le mode prevalenti del tempo, queste venivano poi processate con un tocco fresco e acuto e il risultato non fu mai ripetitivo. La paura di cadere nel manierismo assicurava che Alcorn pensasse allo stile non come un fine a sé stesso ma come un mezzo per un fine. Questo, insieme al suo impegno nell’accordare ad ogni incarico un carattere adatto ai suoi particolari bisogni, lo spinse ad espandere il suo vocabolario visuale.
Guardando indietro all’evoluzione del suo lavoro, si resta colpiti non solo dalla varietà di mezzi e stile impiegati, ma dalla gamma di sensibilità espresse. Egli stesso, infatti, diceva di non possedere uno stile nel senso convenzionale del termine. Ogni singolo progetto era creato pensando ai bisogni richiesti dal suo scopo commerciale e alle linee guida del cliente, il tutto combinato con il senso estetico dello stesso artista.