John Alcorn | Loghi
Una mostra virtuale dedicata all'artista grafico e illustratore americano John Alcorn, realizzata per il Centro Apice dell'Università degli Studi di Milano
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La sensibilità tipografica di Alcorn raggiunse il suo apice nella realizzazione di loghi e colophon. La sua abilità nell’uso del bianco e nero, le sue doti di artista e la sua forte immaginazione resero i loghi da lui realizzati non solo efficaci in termini comunicativi, ma anche irresistibilmente eleganti.

Molti di essi furono disegnati per editori italiani degli anni Settanta, quando ridisegnò l’intera comunicazione visuale della Rizzoli. Particolarmente memorabili furono il logo per la Biblioteca Universale Rizzoli (BUR) e l’invenzione di due R speculari che formano una faccia sorridente per Rizzoli-Ragazzi. La creatività e la mano di Alcorn piacquero così tanto che nel decennio successivo l’editore Mario Spagnol gli commissionò altri progetti per Longanesi, Salani, TEA, Frassinelli e Guanda.

L’impatto comunicativo della sua tipografia, infatti, gli fece ottenere molti progetti per disegnare svariati titoli editoriali in Italia. Si potrebbe dire che l’editoria italiana degli anni Settanta e Ottanta debba ad Alcorn molti tra i suoi titoli e le sue testate più affascinanti. Periodici come Tempo (1976), Prometeo (1982) e Il Messaggero (1989) devono a lui la loro modernizzazione, mentre altri progetti di design ugualmente di qualità – per Giochi (1987), Italia Oggi (1990) e L’Indipendente (1991) non furono mai usati.

Il grande numero di disegni preparatori che è sopravvissuto permette di vedere e di apprezzare l’ampia gamma di soluzioni proposte da Alcorn per ogni incarico. Spesso le bozze mostrano combinazioni e intrecci di forme e caratteri dai risultati altamente efficaci, oltre che divertenti. Ne è un esempio l’occhio al posto del punto sulla “j” per l’eyeliner dell’Oréal.